mercoledì 23 ottobre 2013

Si corre con… le gambe, il cuore e .. la testa!

Otto atleti della Polisportiva Novate hanno partecipato alla Maratonina di Cremona del 20 ottobre, eccoli (in ordine di arrivo): Zaneboni Antonio, Gadaleta Giovanni, Cavallari Marco, Roberto Troni, Cincinelli Walter, Mella Paola, Scafuro Gerardo, Porro Gino. Certo, sulla carta l’unica donna doveva essere anche l’ultima a tagliare il traguardo, ma non è andata così! Forse non è tutto merito della dolce fanciulla, ma poi come dicevo nei giorni antecedenti la gara: “anche se arrivassi ultima, sarei comunque la prima della società .. si prima ed unica!! Ahahahaha”. 

Questa mattina la sveglia è suonata alle ore 5.30 e alzandoci dicevo a walter che bisogna davvero essere matti o meglio bisogna davvero amare questo sport per essere disposti a certe levatacce?? Ore 8.00 siamo già a Cremona, parcheggiamo vicino alla zona di partenza e andiamo a ritirare il nostro pettorale e la maglietta della manifestazione, davvero molto carina! Ah, complimenti anche al pacco gara, davvero ricco, e in questo periodo se ne vedono pochi. 

Quattro passi ed è ora di riscaldarci, io mi scaldo con walter e sempre insieme andiamo alla ricerca della partenza, ad un certo punto vediamo una marea di gente e chiediamo se la partenza e lì, ci risponde un amico della Virtus Senago e con lui cerchiamo di risalire qualche posizione, siamo arrivati quasi all’ultimo momento e ci troviamo nelle retrovie. Passin passino, riusciamo ad arrivare a pochi metri dal gommone, ma nella folla ho perso il mio walter, vabbè ci eravamo già salutati e accordati per il luogo di ritrovo dopo la gara. Sto aspettando il via quando un ragazzo si gira e mi dice: “ma io ti conosco. Ti vedo sempre al corrimilano e so che sei prima della tua categoria.” Cavoli, adesso ho anche i fans in giro per la Lombardia, penso, ahahahah!!! Mi sto ancora godendo il mio momento di gloria quando mi accorgo che il gps ha perso il satellite, panico! Ma stranamente riesco ad essere lucida e con molta calma spengo e riaccendo l’orologio e provo a spostarmi un attimo, quando mi accorgo che tutti quelli accanto a me sono nella stessa situazione e cercano di alzare il braccio in alto, la situazione è surreale: gente sudaticcia, mezza vestita con il braccio in alto in cerca del satellite .. siamo davvero matti!! 

Ahahaha Pochi minuti prima dello sparo, sento il braccio vibrare, lo ha ripreso, continuo a tenere il braccio in alto e via, si parte. Cerco subito di trovare il mio passo, vedo anche qualcuno del gruppo che mi sfila ma io rimango concentrata sulle mie gambe, sul mio fiato e ogni tanto do un’occhiata al polso. Tutto ok, procedo appena sotto i 4.30 al km, decido di rimanere così, le sensazioni sono buone e cerco di continuare a correre in maniera rilassata. I chilometri passano e passano velocemente, buon segno, vuol dire che sto bene. 
Arriviamo al 10km e penso: ok, ora metà è andata, inizia la discesa (certo nella mia testo, da sempre, in una mezza si ragiona sui 20 km, l’ultimo, come dire, viene da sé). Ma la fatica comincia a farsi sentire e vengo presa un po’ dallo sconforto, medito di smettere di fare fatica e di rallentare, di vivere la gara come un lungo dove conta solo il piacere di correre. Passo davanti ad alcune persone che stanno facendo il tifo e seduto per terra vedo un bambino che incita la sua mamma, il pensiero va subito a mattia e yuri (i miei due ragazzi) e penso alla loro voce che mi fa il tipo. Penso e mi dico: ma come puoi mollare adesso, adesso che metà del percorso è alle tue spalle ora che è il momento di spingere? 

Riprendo il comando della mia testa e continuo a spingere con le gambe e dentro di me spero, con tutto il cuore, di vedere al chilometro successivo ancora un tempo buono e so ciò mi darà morale, diversamente se il gps segnasse un tempo “brutto” sarebbe la fine. Olè, ennesimo chilometro positivo, paola ci sei, mi dico. Il percorso non è facilissimo ci sono diversi cavalcavia e so che proprio sul finale ci sarà una salita molto ripida, ma continuo a correre. Eccola, la famosa salita, è davvero tremenda: molto ripida e con il pavet, ma è finita.. raccolgo le ultime energie, raggiungo il tappeto azzurro e taglio il traguardo: 1h35’05’’. 

Sono contenta, sono davvero contenta e anche un po’ stanca, ma si sa, quando si è contenti anche la stanchezza sembra meno, il cielo nuvolo sembra azzurro, tutto è più bello! Ora un paio di giorni di riposo e poi sotto con la preparazione delle prossime gare, ci sono ancora due 10km da disputare e l’ultima mezza dell’anno, a Crema, dove vorrei eguagliare il mio personale di 1h33.32.

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